Chiama
Indicazioni
Whatsapp
La creazione di un gioiello è un arte che affonda le sue radici molto indietro nel tempo. Il processo di realizzazione prevede una serie di passaggi, che seppur si sono evoluti e modernizzati nel tempo, per gran parte si fondano ancora sul lavoro artigianale di orafi, incassatori e incisori che ne custodiscono e tramandano i segreti.
Di seguito i vari passaggi che generalmente svolgiamo per ottenere un gioiello su misura.
Per prima cosa, carta e penna! I desideri, le idee e le visioni prendono forma, sulla base delle richieste del cliente si definisce il tipo di gioiello. Stabilito il mood e l’effetto che si vuole dare, il designer ricerca l’armonia tra le forme, stabilendo un peso che possa rispettare le misure generali del gioiello. Da alcuni anni la tecnologia 3D computerizzata può assistere o sostituire questa fase iniziale, ma a noi piace sempre partire da un foglio bianco di carta.
Il disegno dello stesso gioiello può essere realizzato in argento, oro o platino. Poter scegliere il tipo di lega consente di rispettare il budget, senza rinunciare ad una creazione unica e su misura. In Italia solitamente per i gioielli in oro il titolo è 750, per l’argento 925 - numeri che si riferiscono alle parti di metallo puro per ogni mille - l’aggiunta di altri metalli, consente di poter lavorare la materia prima, che altrimenti sarebbe troppo duttile. Il Platino invece per sua natura è più duro rispetto all’oro e all’argento. È infatti consigliato per la realizzazione di anelli, che sono più soggetti ad usura rispetto per esempio ad orecchini o girocolli. Anche per il Platino l’indicazione 850, 900, 950 e 999 si riferisce al numero di parti di platino per ogni mille.
Scegliendo il tipo di pietre il gioiello si completa, almeno per la sua progettazione. Inutile dire che sono pressoché infinite le possibilità di combinare colori e forme delle varie gemme. Alcuni bozzetti nascono proprio attorno alle pietre, che magari già si possiedono, in altri casi invece l’inserimento di diamanti, piuttosto che rubini o smeraldi conferisce al gioiello quel tocco magico definitivo.
La creazione di un modello scala uno a uno prima della fusione restituisce al cliente l’esatta idea del risultato finale, mentre agli addetti ai lavori serve per tener conto degli spazi e degli spessori in modo da ottenere un’incassatura e una rifinitura perfetta. Il modello può essere ottenuto con la tecnica della “modellazione in cera”, eseguita a mano da un artigiano orafo, oppure attraverso un macchina per prototipi (Prototipatrice) che stampa l’oggetto in 3D. Una soluzione non esclude l’altra, valutiamo di volta in volta in base al tipo di creazione, ma non lasciamo spazio ad imperfezioni o sorprese, il gioiello desiderato sarà come sempre sognato.
Il modello precedentemente realizzato è pronto per essere utilizzato. Servirà ad ottenere uno stampo nel quale verrà colata la lega di metallo, con la quale si è scelto di dar vita al gioiello, attraverso la tecnica della “fusione a cera persa”.
Il risultato della fusione è un oggetto grezzo dall’aspetto bianco opaco, che seppur composto di metallo nobile, è ben lontano dal gioiello finale. Nel caso la composizione richiedesse più elementi questi verrebbero assemblati e saldati insieme. Ad ogni modo in questo passaggio il lavoro di rifinitura è fondamentale, la fusione genera normalmente delle imperfezioni che perciò vengono lisciate, limate e levigate fino a scomparire.
In questo passaggio entra in scena la figura dell’incassatore, al quale è affidato il compito di inserire diamanti e pietre preziose sul gioiello. Sono molteplici le tipologie di incastonatura che si possono realizzare, tutto dipende dall’effetto che si vuole dare. La vera arte dell’incassatore, sta nell’andare a realizzare le punte ai lati di ogni pietra, non tanto grandi da far sfigurare la pietra, non tanto piccole da rischiare di perderla.
La lucidatura, che comprende una serie di passaggi con paste abrasive diverse, è l’ultimo step della nostra lavorazione, quello che dona al gioiello la brillantezza definitiva. Il gioiello a questo punto viene immerso in una vasca speciale dove per effetto degli ad ultrasuoni si pulisce di ogni residuo lasciato dalle paste e dalla spazzole abrasive.